I Dream Theater sono una band progressive metal nata nel 1985 a Boston e sono sicuramente il gruppo più conosciuto di questo sottogenere della musica metal.Ciò che li contraddistingue è l'eccelsa qualità tecnica di tutti gli elementi della band,in particolare i tre fondatori John Petrucci(chitarra),John Myung(basso) e Michael Portnoy(batteria) formatisi al Berklee College of Music di Boston.
Mike Portnoy in azione |
Ma veniamo a questo nuovo lavoro.E' il loro dodicesimo album,si compone di nove tracce di durata varia,dai 2'42" dell'intro ai 22'18" del pezzo finale.Sì,avete letto bene,più di 22 minuti.Ma non è una novità per loro,nei loro cd ci sono spesso pezzi molto lunghi,pieni di variazioni e digressioni strumentali,sempre azzeccate e mai banali.L'album ha il nome del gruppo,forse ad indicare un nuovo inizio.Ed infatti,sebbene la loro impronta si riconosca sempre,una certa differenza dai lavori precedenti si nota.Devo dire,e scusatemi se mi ripeto,che la differenza che mi colpisce di più è la parte ritmica.Non che Mike Mangini non sia all'altezza,anzi le sue capacità sono ben al di sopra della media,ma ha comunque uno stile diverso da Portnoy,uno stile più "normale",nel senso che con lui la batteria ha solo la funzione di dare ritmo al pezzo,ha un ruolo secondario,come forse è abituale.Con Portnoy,invece,la batteria era protagonista,aveva un ruolo di primo piano,spiccava all'interno dell'amalgama perfetta della musica dei Dream Theater.In realtà questo non è il primo lavoro del gruppo dopo l'avvicendamento alla parte ritmica,già l'album del 2011 A dramatic turn of events vedeva Mike Mangini alle percussioni,ma forse in questo ultimo loro lavoro la differenza si sente ancora di più.
La copertina di "Dream Theater" |
Insomma i Dream Theater non ci fanno mancare proprio nulla.
Buon ascolto.
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