La madre,un horror al femminile



TITOLO ORIGINALEMama
GENERE:Horror
ANNO: 2013
DURATA: 100 min.
REGIA:Andres Muschietti

ATTORI:Jessica Chastain,Nicolaj Coster-Waldau,Megan Charpentier,Isabelle Nélisse

USCITA IN ITALIA: 21/3/2013




La locandina del film
La madre è un film del 2013 del regista spagnolo Andres Muschietti, prodotto dal ben più noto Guillermo Del Toro(autore tra l'altro del meraviglioso,a mio avviso,"Il labirinto del fauno") e sviluppato da un cortometraggio dello stesso regista.
La particolarità di questo film è il tema viscerale della maternità che,affiancato ad i già citati effetti "balzo sulla sedia" in cui peraltro non eccede,riesce a toccare corde profonde del nostro essere.
La storia parla di due bambine che,in seguito alla follia omicida del padre,si ritrovano con lui in un casolare abbandonato nel bosco,dove vive un'entità che le proteggerà dal tentativo del padre di ucciderle e si prenderà cura di loro.Nel corso della storia scopriamo che questa entità è il fantasma di una madre a cui nel diciannovesimo secolo era stato sottratto il proprio figlio in quanto affetta da disturbi mentali e che,nel tentativo di riprenderselo,posta di fronte ad una scelta difficile,aveva deciso di uccidersi insieme al bambino.
Le bambine crescono per cinque anni con lei ed imparano a vivere ed a comportarsi come lei,ma vengono ritrovate e reintrodotte nella cosiddetta civiltà,affidate ad uno zio(Lucas) ed alla sua fidanzata(Annabel) che di maternità non ne vuole sapere.
La storia prosegue con la contesa tra le due madri:da una parte l'entità,che le bambine chiamano Madre,e dall'altra Annabel che progressivamente comincia a provare nei loro confronti un vero affetto materno.

Il ruolo maschile in questo film è assolutamente marginale.Il padre delle bambine scompare dopo pochi minuti della pellicola ed esce di scena nel peggiore dei modi.Lo zio viene ferito gravemente e passa la maggior parte del film in ospedale.L'unica altra figura maschile di rilevo è lo psichiatra a cui è stato affidato il recupero psicologico delle bambine, ritrovate allo stato selvaggio.Ma anche lui è descritto in modo negativo,preso solo dalla sua ricerca scientifica ed indifferente nei confronti della condizione delle piccole.
In questa situazione dominano la scena le due donne e le bambine.La più grande si reintegra presto nella società e comincia a vedere in Annabel la vera figura materna allontanandosi progressivamente da Madre,mentre la piccola,cresciuta dall'età di un anno dall'entità,rimane sempre legata ad essa e,in un finale emozionante,prende una decisione dolorosa.
L'aspetto originale del film è che la figura mostruosa,il fantasma cattivo,l'elemento,insomma,che dovrebbe suscitare paura e ribrezzo nello spettatore,provoca invece empatia.Si prova compassione per questa madre discriminata per il suo handicap e perseguitata dalle istituzioni bigotte alla stregua di un'appestata.La si comprende nel suo desiderio di riavere per sé l'amore filiale di cui era stata ingiustamente privata e nel finale la sua ira si placa di fronte al coraggio ed alla forza della madre contendente,di quella Annabel disposta a morire per salvare le "figlie" e per tenerle con sé.
Il finale di questo horror sui generis,come spesso accade in questo tipo di pellicola,lascia un po' l'amaro in bocca,ma l'operazione nel complesso risulta riuscita.






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